IL QUARTO CAMMINO - LA VIA PER LA FRANCIA
Segnaletica: bidirezionale | sia direzione Monte S. Angelo che direzione Corigliano | 71,6 km, in 3 tappeTra tutti i viaggi, la Via per la Francia è certamente quello più malinconico e sfidante.
Qualche anno prima del 1483, frate Francesco aveva profetizzato: “Sarà necessario andare in una terra lontana, dove non comprenderemo la lingua, né quelli che vi abitano la nostra, perché questa è la volontà di Dio”. E di fatti avvenne che il Re di Francia venne a sapere da un mercante napoletano che in Calabria viveva un frate capace di compiere miracoli. Luigi XI era malato di apoplessia e a nulla gli erano valse le cure di medici e guaritori, così si intestardì: quel Frate doveva andare in Francia e salvarlo. Inviò una delegazione di persone fidate a cercarlo ovunque e quando il Frate, che si trovava a Paterno, si oppose alla partenza, il Monarca non tardò a coinvolgere il Re di Napoli. Solo l’intervento di Sisto IV fu risolutivo. Il Papa, infatti, per ragioni di ordine diplomatico obbligò Francesco di Paola a partire.
All’età di 67 anni, frate Francesco non avrebbe voluto lasciare la sua gente, i suoi conventi, i suoi confratelli, ma comprese che doveva realizzare la volontà di Dio che riteneva fosse espressa nella “obbedienza” al Papa.
Secondo la tradizione, frate Francesco affrontò il viaggio a piedi fino a Napoli, per poi imbarcarsi, sostare a Roma e proseguire fino in Provenza.
La Via per la Francia è stata concepita per accompagnare idealmente san Francesco fino ai confini della Calabria. Dalla cima di Monte Sant’Angelo, nel Massiccio del Pollino, il Frate salutò la sua amata terra, imprimendo le sue orme sulla roccia.
CREDENZIALE
Rappresenta il "passaporto del pellegrino”. Il pellegrino deve averla con sé per essere identificato come tale e avere accesso alle strutture di accoglienza preposte lungo l’itinerario. In ogni luogo dove viene ospitato riceverà un timbro. Una volta terminato il Cammino riceverai il Testimonium di avvenuto pellegrinaggio.
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Prima Tappa: Santuario di Corigliano Calabro - Terranova da Sibari
Dati tecnici
Lunghezza: 28,200 km
Difficoltà: Difficile Dislivello in salita: 750 m Dislivello in discesa: 700 m Note: *** |
Quota minima: 35 m slm
Quota massima: 268 m slm Fondo: 46% asfaltato, 54% sterrato Acqua potabile: Fontana XX (00,0 km) Fontana XX (00,0 km). |
Località di partenzaCorigliano Calabro (207 m slm) |
Località di arrivoTerranova da Sibari(268 m slm) |
Territori comunali attraversatiCorigliano-Rossano, San Giorgio Albanese, San Cosmo Albanese, San Demetrio Corone, Terranova da Sibari. |
Punti di interesse
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Percorso
Tappa difficile per la lunghezza e i continui saliscendi tra agrumeti e uliveti. In estate, sia per il caldo che per la scarsità di ripari dal sole, si consiglia di partire all’alba evitando di camminare nelle ore più calde. La tappa parte dal Santuario di Corigliano Calabro (207 m) e raggiunge il centro storico di Terranova da Sibari (268 m).L'episodio della tappa
L’invito del Re di FranciaLuigi XI, re di Francia, aveva contratto una grave forma di malattia e a nulla gli erano valse le cure dei medici più accreditati a corte. Un mercante napoletano, Matteo Coppola, raccontò al Re di conoscere frate Francesco di Paola, un Uomo di Dio che in Calabria aveva guarito molte persone. Parve al Re una speranza da inseguire, forse l’ultima, per salvare sé stesso dall’idea angosciante della morte imminente. Immediatamente incaricò il suo più stretto collaboratore, Guynot de Bussière, di partire insieme ad altri delegati per portare al suo capezzale quel Frate guaritore, a qualunque costo.
La spedizione francese, giunta con una nave, vagò per mesi, cercando Francesco in Calabria e in Sicilia, là dove sapevano che aveva fondato dei conventi. Alla fine, lo trovarono insieme ad un altro frate nel suo ambiente naturale, probabilmente il romitorio di Paterno, descritto come “una angusta abitazione, nascosta agli occhi degli altri abitanti”. Il de Bussière spiegò a Francesco in quale situazione precaria si trovasse la Francia per via della malattia del Re e lo pregò di seguirlo. Frate Francesco rifiutò, ben sapendo che i piani di Dio non si possono forzare.
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Seconda Tappa: Terranova da Sibari - Cassano allo Ionio
Dati tecnici
Lunghezza: 23,200 km
Difficoltà: Media Dislivello in salita: 400 m Dislivello in discesa: 400 m Note: *** |
Quota minima: 38 m slm
Quota massima: 348 m slm Fondo: 80% asfaltato, 20% sterrato Acqua potabile: Fontana XX (00,0 km) Fontana XX (00,0 km). |
Località di partenzaTerranova da Sibari (268 m slm) |
Località di arrivoCassano allo Ionio (248 m slm) |
Territori comunali attraversatiTerranova da Sibari, Spezzano Albanese, Cassano allo Ionio. |
Punti di interesse
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Percorso
Tappa di difficoltà media, parte da Terranova da Sibari (268 m) e raggiunge il centro storico di Cassano allo Ionio (248 m), attraversando campi coltivati, uliveti, vigneti e pescheti. In estate, sia per il caldo che per la scarsità di ripari dal sole, si consiglia di partire all’alba evitando di camminare nelle ore più calde.L'episodio della tappa
Accordi diplomatici e obbedienza al PapaIl primo diniego di Frate Francesco a recarsi al cospetto di Luigi XI non scoraggiò la delegazione francese. Iniziò così un delicato intreccio di rapporti diplomatici che coinvolgeva il povero Eremita paolano. Fu chiamato in causa l’astuto Re di Napoli, che subito comprese di avere dinnanzi una ghiotta occasione. Assecondarla significava per Ferrante d’Aragona innanzitutto allontanare Francesco, ritenuto una voce scomoda per i potenti, e poi ingraziarsi Luigi XI, che per questioni dinastiche rappresentava una costante minaccia per il Regno di Napoli. Frate Francesco, però, non si intimidì nemmeno al cospetto di Re Ferrante. A quel punto, non rimaneva che coinvolgere il Papato. Sisto IV aveva diverse questioni pendenti con il Re di Francia e così di buon grado inviò al Frate calabrese una ‘obbedienza’. La delegazione francese, dunque, ritornò al convento dove risiedeva Francesco con la lettera del Papa, nella quale gli veniva intimato di assecondare la richiesta di Luigi XI. Per un religioso, obbedire al Papa significa accettare la volontà di Dio, così, con profondo dispiacere dei confratelli, frate Francesco di Paola comprese che era giunto il momento di lasciare la sua terra.
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Terza Tappa: Cassano allo Ionio - Monte Sant'Angelo
Dati tecnici
Lunghezza: 20,300 km
Difficoltà: Media Dislivello in salita: 800 m Dislivello in discesa: 300 m Note: *** |
Quota minima: 200 m slm
Quota massima: 794 m slm Fondo: 39% asfaltato, 61% sterrato Acqua potabile: Fontana XX (00,0 km) Fontana XX (00,0 km). |
Località di partenzaCassano allo Ionio (248 m slm) |
Località di arrivoMonte Sant'Angelo (Castrovillari/Morano) (794 m slm) |
Territori comunali attraversatiCassano allo Ionio, Frascineto, Castrovillari, Morano. |
Punti di interesse
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Percorso
La tappa parte da Cassano allo Ionio (207 m), raggiunge il centro storico di Castrovillari (360 m), per poi giungere sulla vetta di Monte Sant’Angelo (794 m). Itinerario impegnativo se si decide di effettuarlo per intero da Cassano fino alla vetta di Monte Sant’Angelo e rientro a Castrovillari. Di difficoltà media se invece si sceglie di fermarsi a Castrovillari e dedicare un’altra giornata alla risalita di Monte Sant’Angelo. In estate, sia per il caldo che per la scarsità di ripari dal sole, si consiglia di partire all’alba evitando di camminare nelle ore più calde.L'episodio della tappa
Il saluto alla CalabriaOrmai disposto ad accettare la volontà di Dio, frate Francesco insieme ad altri tre confratelli partirono diretti al Castello di Plessis-lèz-Tours, dove risiedeva il Re moribondo. Prima di partire, Francesco impiegò un po’ di tempo per definire l’organizzazione della famiglia religiosa e per congedarsi dai tantissimi amici che aveva. Le fonti storiche non dicono nulla in merito alle modalità di viaggio fino a Napoli. La tradizione, invece, concorda nel ritenere che questo tratto sia stato compiuto a piedi, in compagnia di un asinello e che ovunque passasse la santa comitiva avvenivano grandi prodigi. Arrivato nei pressi del massiccio del Pollino, secondo alcuni su Monte Sant’Angelo, Francesco, consapevole che non avrebbe più rivisto la sua terra, si raccolse in preghiera e si voltò verso la Calabria, benedicendola per l’ultima volta. Sulla pietra dove si erano posati i suoi piedi rimasero miracolosamente incise le sue ‘pidicate’. Le pietre con l’impronta, successivamente asportate dalla montagna, sono oggi conservate una nella chiesa della Maddalena a Morano e l’altra nel Convento di Paterno.