Tappa 12: da Acri al Santuario di Corigliano Calabro


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Dati tecnici

Lunghezza: 25,200 km
Difficoltà: Difficile

Dislivello in salita: 800 m
Dislivello in discesa: 1300 m

Note: Lungo la tappa sono presenti piccoli caseggiati, ricordati di portare cibo e acqua per il pranzo lungo il cammino (buone sorgenti lungo la tappa).
Quota minima: 207 m slm
Quota massima: 1020 m slm

Fondo: 60% asfaltato, 40% sterrato

Acqua potabile:
Fontana Gastia (2,9 km),
Acqua delle Fate (9,3 km),
Fontana Chimento (10,8 km),
Fontana Carpino (21,1 km).

Località di partenza

Acri (710 m slm)

Località di arrivo

Corigliano (207 m slm)

Territori comunali attraversati

Acri, Corigliano Calabro.

Punti di interesse

  • Uliveti di Corigliano Calabro;
  • Santuario di San Francesco di Paola, di Corigliano Calabro.

Percorso

Tappa di difficoltà media. Parte da Acri (710 m) e raggiunge il Santuario di Corigliano Calabro (207 m).

Appena fuori il centro storico di Acri si attraversa la SS660 e si percorre l’area pedonale lastricata nei pressi della bella Chiesa dell’Annunziata, in pietra bianca e con un caratteristico campanile su tre piani. Si prosegue per via della Repubblica, v. Resistenza e v. Europa. Raggiunto un trivio si prosegue in discesa, prendendo la stradina centrale che piega verso destra. Meno di 1 km e si torna a salire; al bivio si gira a sinistra verso il caseggiato di Pietremarine. Superate le ultime case, si sale per lo sterrato sulla sinistra che conduce su crinale, tra boschi di querce e piccoli arbusti, fino alle falde di Serra Crista d’Acri (1020 m), punto di altitudine massima della tappa.

Si torna su asfalto, camminando per i 3 km di pianura di Aria delle Donne , un piccolo caseggiato d’alta quota immerso in un bosco di querce e pini. Appena la strada comincia a scendere, si svolta a destra per una stradina che con due tornanti conduce sulla SP186. Si continua in piano, percorrendo la provinciale per meno di 1 km, fin quando non inizia a scendere. Qui si prende uno sterrato sulla sinistra che per 3 km scende lungo il crinale di località Farna Rossa, tra querceti, vigneti, uliveti e splendidi scorci sullo Ionio. Rimesso piede su asfalto, al primo bivio si gira a destra, continuando con lievi saliscendi per 3 km fino alle case di Sant’Elena (445 m).

Percorsi 100 m sulla strada principale di Sant’Elena, si scende a destra per una stradina che nei pressi del guado del Torrente Coriglianeto diventa sterrata. Si sale per 1,5 km e poi in discesa, tra la terra arsa dal sole e punteggiata dal verde e dall’argento di migliaia di ulivi. Si aprono ampi panorami sul centro storico di Corigliano Calabro dominato dal Castello Ducale, con lo sfondo del golfo che incornicia il blu dello Ionio. Si arriva sulla SP187 e si continua in discesa fino al Santuario di Corigliano (207 m), cronologicamente il quarto convento fondato da Francesco, dopo quello di Paola, Paterno e Spezzano della Sila.


Foto



Mappa ed altimetria




L'episodio della tappa

San Francesco di Paola e i fedeli realizzano l’acquedotto di Corigliano
Quando giungeva in un luogo per fondare un convento, frate Francesco di Paola si metteva subito all’opera e coinvolgeva la gente del luogo, che si metteva al servizio suo e della Chiesa. Così avvenne anche a Corigliano. Appena arrivato, scelse personalmente il luogo dove edificare la chiesa e invitò gli operai che erano con lui a scavare. Aveva poi bisogno di pietre per allestire la fornace per la cottura dei mattoni e ancora una volta indicò con esattezza il punto in cui bisognava cercare. Restava, poi, il problema dell’acqua, la cui sorgente era molto distante dal convento e così frate Francesco si mise all’opera per costruire l’acquedotto. Ma non da solo. Nel processo di canonizzazione, Don Nicola Castagnaro ha raccontato che addirittura un giorno “erano più di trecento le persone che si erano offerte onde apprestare un acquedotto per il costruendo convento”. Frate Francesco, quindi, realizzò una grande opera per la città, invogliando la gente a mettersi al servizio e avendo cura di sfamare tutti: “avendo solo un serto di fichi, cominciò a distribuirli a quei trecento uomini; bastarono per tutti e ne avanzarono”.