Tappa 14: da Terranova da Sibari a Cassano allo Ionio


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Dati tecnici

Lunghezza: 23,200 km
Difficoltà: Media

Dislivello in salita: 400 m
Dislivello in discesa: 400 m

Note: In estate, sia per il caldo che per la scarsità di ripari dal sole, si consiglia di partire all’alba evitando di camminare nelle ore più calde.
Quota minima: 38 m slm
Quota massima: 348 m slm

Fondo: 80% asfaltato, 20% sterrato

Acqua potabile:
Fontana XX (00,0 km)
Fontana XX (00,0 km).

Località di partenza

Terranova da Sibari (268 m slm)

Località di arrivo

Cassano allo Ionio (248 m slm)

Territori comunali attraversati

Terranova da Sibari, Spezzano Albanese, Cassano allo Ionio.

Punti di interesse

  • Area archelogica di Torre Mordillo;
  • Cattedrale di Cassano allo Ionio;
  • Torre dell'orologio, punto panoramico su Cassano.

Percorso

Tappa di difficoltà media, parte da Terranova da Sibari (268 m) e raggiunge il centro storico di Cassano allo Ionio (248 m).

Percorrendo corso Margherita e poi prendendo corso Umberto I, si esce dal centro storico di Terranova. Dopo un breve tratto di discesa, si percorre una stradina asfaltata che risale tra uliveti, e che più avanti continua in piano, fino a condurre alle prime case di Spezzano Albanese. Giunti all’incrocio con la SP241 si svolta a destra per percorrere il corso principale del paese e, superata la piazza con il monumento ai Caduti, poco avanti si prende via Cucci sulla destra. Si passa alla destra della Chiesa SS. Pietro e Paolo, per poi scendere per via San Giovanni, uscendo dal centro antico di Spezzano. Alla rotonda più giù si svolta a sinistra, continuando per contrada Covella, su una stradina di campagna tra vigneti e alberi di ulivo.

Giunti in prossimità della SP241 ci si mantiene sulla destra, continuando sulla strada di campagna per contrada Stragolia Piccola. Dopo meno di 1 km, si gira a sinistra per una stradina che si inoltra in una zona alberata e, dopo 500 m, al successivo incrocio, si continua a destra per contrada Stragolia Grande. Dopo 2 km, giunti nell’area archeologica di torre Mordillo, si lascia la strada principale per il sentiero che scende sulla sinistra, lungo una recinzione con ulivi. Giunti nuovamente su asfalto, prima si gira a sinistra e poi, arrivati sulla SS283, si svolta a destra. Prestare attenzione su questo tratto di 500 m, che ci consente il superamento del fiume Coscile; arrivati alla rotonda si lascia la statale per prendere la strada sulla sinistra.

La sterrata di campagna, supera un sottopasso ferroviario, e continua in salita tra agrumeti e uliveti, fino a una strada che sovrappassa l’autostrada e, alla rotonda poco più avanti, continua sulla destra. Si procede in piano per 3,5 km tra campi di grano, uliveti e agrumeti; giunti sulla SP166 si gira a sinistra e poi a destra, prendendo la SS167. Costeggiato un pescheto, si lascia la provinciale e si sale sulla sinistra per una stradina che conduce su un ampio altopiano. A un incrocio con una curiosa costruzione a ferro di cavallo, si gira sinistra: siamo ormai in vista di Cassano allo Ionio (248 m), sovrastato dai monti del Pollino. All’incrocio dello stadio, si gira a sinistra per la strada principale che conduce alla Cattedrale, termine della tappa.


Foto

Mappa ed altimetria




L'episodio della tappa

Accordi diplomatici e obbedienza al Papa
Il primo diniego di Frate Francesco a recarsi al cospetto di Luigi XI non scoraggiò la delegazione francese. Iniziò così un delicato intreccio di rapporti diplomatici che coinvolgeva il povero Eremita paolano. Fu chiamato in causa l’astuto Re di Napoli, che subito comprese di avere dinnanzi una ghiotta occasione. Assecondarla significava per Ferrante d’Aragona innanzitutto allontanare Francesco, ritenuto una voce scomoda per i potenti, e poi ingraziarsi Luigi XI, che per questioni dinastiche rappresentava una costante minaccia per il Regno di Napoli. Frate Francesco, però, non si intimidì nemmeno al cospetto di Re Ferrante. A quel punto, non rimaneva che coinvolgere il Papato. Sisto IV aveva diverse questioni pendenti con il Re di Francia e così di buon grado inviò al Frate calabrese una ‘obbedienza’. La delegazione francese, dunque, ritornò al convento dove risiedeva Francesco con la lettera del Papa, nella quale gli veniva intimato di assecondare la richiesta di Luigi XI. Per un religioso, obbedire al Papa significa accettare la volontà di Dio, così, con profondo dispiacere dei confratelli, frate Francesco di Paola comprese che era giunto il momento di lasciare la sua terra.