Tappa 15: da Cassano allo Ionio a Monte Sant'Angelo


Download

Non disponibile Scarica la traccia GPX Scarica la traccia KML


Dati tecnici

Lunghezza: 20,300 km
Difficoltà: Media

Dislivello in salita: 800 m
Dislivello in discesa: 300 m

Note: tappa impegnativa se fatta in una sola giornata. In alternativa si può scegliere di fermarsi a Castrovillari e dedicare un’altra giornata alla risalita di Monte Sant’Angelo.
Quota minima: 200 m slm
Quota massima: 794 m slm

Fondo: 39% asfaltato, 61% sterrato

Acqua potabile:
Fontana XX (00,0 km)
Fontana XX (00,0 km).

Località di partenza

Cassano allo Ionio (248 m slm)

Località di arrivo

Monte Sant'Angelo (Castrovillari/Morano) (794 m slm)

Territori comunali attraversati

Cassano allo Ionio, Frascineto, Castrovillari, Morano.

Punti di interesse

  • Santuario Madonna della Catena;
  • Chiesa San Francesco di Paola a Castrovillari;
  • Monte Sant’Angelo.

Percorso

La tappa parte da Cassano allo Ionio (207 m), raggiunge il centro storico di Castrovillari (360 m), per poi giungere sulla vetta di Monte Sant’Angelo (794 m). Itinerario impegnativo se si decide di effettuarlo per intero da Cassano fino alla vetta di Monte Sant’Angelo e rientro a Castrovillari. Di difficoltà media se invece si sceglie di fermarsi a Castrovillari e dedicare un’altra giornata alla risalita di Monte Sant’Angelo. In estate, sia per il caldo che per la scarsità di ripari dal sole, si consiglia di partire all’alba evitando di camminare nelle ore più calde.

Appena fuori il centro storico di Cassano si percorre una stradina asfaltata pressoché pianeggiante che dopo un paio di km conduce nell’area del Santuario della Madonna della Catena. Qui, nei pressi di una fontana, si prende la carrareccia sterrata che si stacca a sinistra e che 600 m più avanti ritorna sulla stradina asfaltata. Dopo qualche centinaio di metri su asfalto si prende la carrareccia sterrata sulla destra che procede a mezzacosta nella valle del Fiume Eiano, prima in pianura e poi in salita, fino ad arrivare nei pressi dell’ex stazione ferroviaria di Civita. Intercettata nuovamente la strada asfaltata si piega a sinistra e subito dopo a destra, imboccando la facile sterrata che ripercorre il vecchio tracciato ferroviario e che conduce al bell’acquedotto di Frascineto, costituito da 7 arcate in pietra e mattoni.

Si continua per un lungo tratto piano tra i campi di località Carpanzacchio, ai piedi delle cime più alte del Massiccio del Pollino, alternando tratti su carrareccia sterrata a brevi tratti su stradine asfaltate. Giunti su una più ampia strada asfalta giriamo a sinistra, e più avanti, incrociata la SP165, svoltiamo ancora a sinistra per località Ferrocinto. Prendiamo subito dopo la sterrata che si stacca sulla destra dalla quale si comincia a scorgere Castrovillari e la “piramide” di Monte Sant’Angelo, riconoscibile dai due grandi tabelloni per la telefonia (orami in disuso) posti in vetta . Passati sotto un ponte autostradale, incrociamo poco più avanti la SP241 in località Vigne; giriamo a destra e subito dopo prendiamo la stradina a sinistra (via San Lorenzo del Vallo) che poco più avanti conduce in Contrada Calandrino. Appena la strada asfaltata comincia a scendere, con splendidi panorami sul centro storico di Castrovillari, la lasciamo per prendere una sterrata che si stacca sulla sinistra e che in breve conduce nella valle del Fiume Coscile (aprire e chiudere un cancelletto).

Superato il fiume su un ponte in cemento, la sterrata continua all’ombra di pioppi e noci, per poi risalire per una via cementata che conduce nel centro storico di Castrovillari. Si continua per via Giudeca e poi per il corso principale, fino ad arrivare alla chiesa di San Francesco di Paola (nei pressi del Municipio), dove bisognerà decidere se fermarsi o, se si hanno ancora forze, di continuare fino a Monte Sant’Angelo.

La salita a Monte Sant’Angelo
Dal centro di Castrovillari mancano ancora 3,6 km per arrivare in vetta a Monte Sant’Angelo e altrettanti per ridiscendere nel centro abitato. Dalla chiesa di San Francesco si continua per altri 450 m sul corso principale, per poi piegare a sinistra per via Sibari. Dopo 550 m, superata la Caserma E. Manes, si svolta a destra, prendendo la comoda carrareccia che conduce su un ampio pianoro con una vecchia costruzione di un tiro a segno risalente agli anni del fascismo.

Qui si abbandona la carrareccia, continuando sul sentiero n. 989, gestito dalla Sezione di Castrovillari del CAI – Club Albino Italiano. I segnali da seguire non sono più quelli del cammino, ma le bandierine bianco-rosse dipinte sulle rocce e sugli alberi. Prestare attenzione a non perdere il sentiero, dato che è molto labile e che nel tratto centrale è invaso da una fitta vegetazione. Si consiglia di aiutarsi anche con la traccia gps. Qui il link del sentiero CAI 989.

Passati davanti alla masseria che si trova sulla destra, si risale il crinale attraversando un bosco di pini fino ad uscire allo scoperto. Quando il crinale si addolcisce, si attraversa un breve pianoro dirigendosi a sinistra verso un pino solitario, per poi iniziare la salita in direzione della chiesetta ottagonale della Madonna del Riposo. Raggiunta la chiesetta si continua su un sentiero pietroso che più avanti risale a tornanti fino a raggiungere la cima di Monte Sant'Angelo.

Il ritorno per Castrovillari è sulla stessa strada. Prestare attenzione alla parte centrale a non perdere il tracciato, vista la fitta vegetazione


Foto

Mappa ed altimetria




L'episodio della tappa

Il saluto alla Calabria
Ormai disposto ad accettare la volontà di Dio, frate Francesco insieme ad altri tre confratelli partirono diretti al Castello di Plessis-lèz-Tours, dove risiedeva il Re moribondo. Prima di partire, Francesco impiegò un po’ di tempo per definire l’organizzazione della famiglia religiosa e per congedarsi dai tantissimi amici che aveva. Le fonti storiche non dicono nulla in merito alle modalità di viaggio fino a Napoli. La tradizione, invece, concorda nel ritenere che questo tratto sia stato compiuto a piedi, in compagnia di un asinello e che ovunque passasse la santa comitiva avvenivano grandi prodigi. Arrivato nei pressi del massiccio del Pollino, secondo alcuni su Monte Sant’Angelo, Francesco, consapevole che non avrebbe più rivisto la sua terra, si raccolse in preghiera e si voltò verso la Calabria, benedicendola per l’ultima volta. Sulla pietra dove si erano posati i suoi piedi rimasero miracolosamente incise le sue ‘pidicate’. Le pietre con l’impronta, successivamente asportate dalla montagna, sono oggi conservate una nella chiesa della Maddalena a Morano e l’altra nel Convento di Paterno.